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"Global Edition of MIT Review Press Conference", discorso dell'Ambasciatore USA David H. Thorne

Roma, 21 novembre 2011
Centro Studi Americani

(As Prepared)

Grazie Presidente  Prodi, grazie Professor Ovi.  Sono lieto di essere qui oggi per il lancio ufficiale dell’edizione globale della Rivista del MIT, e vorrei salutare la presenza dei miei illustri colleghi, gli Ambasciatori di Germania, Cina e India.  Grazie Presidente Amato per l’ospitalità.

Accolgo con grande entusiasmo l’idea di creare una nuova edizione della Rivista che comprenda articoli da vari paesi e continenti.  La Rivista rappresenta una grande opportunità di scambio di idee e di vedute, oltre che un’occasione per intensificare la globalizzazione della conoscenza.

La nuova edizione globale della Rivista del MIT può servire da incoraggiamento per il crowdsourcing di soluzioni globali a problemi globali per mezzo di tecnologie globali.

L’innovazione espande continuamente i confini della conoscenza, e sia il MIT che gli innovatori e gli studiosi italiani sono in prima linea rispetto a questi progressi, mettendo in discussione perfino le teorie di Einstein e apportando innovazioni alla velocità della luce.  Ovviamente nessuna istituzione e nessun paese detengono il monopolio dell’innovazione, e la condivisione delle tendenze tecnologiche provenienti dagli innovatori in Germania, Cina e India contribuisce ulteriormente ad accelerare il rapido cammino del progresso scientifico in tutti i paesi.

Ed e’ proprio la velocità di questi progressi, la rapidità con cui le idee stanno cambiando, che alimenta il bisogno di un’analisi accurata e attendibile.  Compito dei membri della comunità scientifica non e’ solo preservare il proprio status di revisori delle teorie e del pensiero scientifico, ma anche promuovere una maggiore comprensione dell’impatto che i cambiamenti tecnologici hanno sulle nostre società, le nostre economie, sul mercato del lavoro e sulle opportunità a disposizione delle nuove generazioni. La Rivista avrà proprio questo duplice fine.

In questo impegno teso ad allargare il pubblico delle notizie tecnologiche e’ fondamentale rivolgersi ai nostri giovani, che possono trarre il maggior beneficio dal progresso tecnologico e che sono i più capaci a modellare tale cambiamento.  Le nuove tecnologie hanno permesso ai giovani di diventare imprenditori, di esprimere la loro creatività, di essere parte attiva del mercato del lavoro e di svolgere un ruolo dinamico nella società.  Produrre un’edizione globale della Rivista del MIT equivale a consegnare le chiavi della tecnologia alle nuove generazioni.

Dobbiamo incoraggiare e sostenere questo legame tra la tecnologia e i giovani, poiché questa combinazione rappresenta la più grande speranza di miglioramento per le nostre società e di crescita per le nostre economie.  Per questa ragione, l’Ambasciata degli Stati Uniti sta lavorando attivamente per stimolare giovani imprese qui in Italia.  Lo scorso maggio a Venezia abbiamo lanciato il Digital Economy Forum in cui abbiamo riunito esperti digitali americani, italiani ed europei, ricercatori e imprenditori per uno scambio di idee su come le tecnologie digitali possono aiutare aziende in fase di avvio e imprese già avviate a crescere e raggiungere nuovi mercati.  La settimana scorsa ho incontrato un gruppo di giovani imprenditori, ricercatori e professionisti a Napoli, e qualche giorno fa abbiamo ospitato due eventi a Cagliari e a Firenze.  Stiamo inoltre programmando un “campo d’addestramento per start-up” a Milano per il marzo prossimo, nonché un altro grande evento a Venezia a maggio.

Mi auguro davvero che la nuova edizione globale della Rivista del MIT contribuirà a far accrescere l’interesse sulle nuove tecnologie e sull’innovazione tra le giovani menti promettenti italiane e di altri paesi.  La nuova edizione dimostra che, dopo oltre un secolo d’attività, la più antica rivista di tecnologia al mondo ha ancora un ruolo chiave nel guidare innovazione e creatività.  E difatti la rivista ha “innovato” se stessa:  ha sviluppato speciali applicazioni per smartphone e apparecchiature mobili al fine di diffondere i suoi contenuti a un pubblico più vasto.

Il mio plauso va a questo spirito di innovazione, e al Presidente Prodi, al Professor Ovi e al Vicepresidente della casa editrice del MIT, Kathleen Kennedy per questo nuovo progetto.  Il MIT ha sempre svolto un ruolo di avanguardia tra le università che stimolano e creano innovazione, e questo progetto dimostra che continua a farlo.