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"L'impegno Internazionale per le donne" editoriale dell'Ambasciatore David H. Thorne

7 marzo 2010

di David H. Thorne
Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia

Il seguente articolo è apparso sul quotidiano "L'Unità" del 7 marzo 2010

L’8 marzo è la Giornata Internazionale della Donna. Quest’anno ricorre anche il 15˚ anniversario della Quarta Conferenza Mondiale delle Nazioni Unite sulle Donne, che si è svolta a Pechino. Quindici anni fa, 189 paesi hanno adottato una Piattaforma d’Azione, in cui si affermava la necessità di adoperarsi per l’uguaglianza delle donne nei campi dell’istruzione e formazione, salute, lavoro, accesso al credito e altre aree critiche. La Piattaforma d’Azione sottolineava l’esigenza di assicurare una piena partecipazione delle donne alla vita economica e politica dei propri paesi, e di tutelare il loro diritto a una vita senza violenza. Fu in occasione di tale conferenza che l’allora First Lady Hillary Rodham Clinton dichiarò: “i diritti umani sono i diritti delle donne e i diritti delle donne sono i diritti umani.”

Nello spirito di quella conferenza, gli Stati Uniti si sono impegnati per integrare i problemi delle donne nella politica estera del nostro paese. Riconosciamo che quando la violenza sessuale di massa è impiegata come strumento di guerra nel conflitto in corso nella Repubblica Democratica del Congo sono in gioco i diritti umani. Sono in gioco i diritti umani quando le donne sono escluse dai negoziati di pace che riguardano le loro vite. E sono in gioco i diritti umani anche quando donne e ragazze sono trattate come oggetti dai trafficanti di esseri umani e quando sono costrette al matrimonio ancora bambine.

I diritti delle donne sono diritti umani, e le questioni delle donne sono questioni umane. Esse riguardano tutti i campi d’interesse e sono fondamentali. Riguardano lo sviluppo internazionale: numerosi studi hanno dimostrato che l’aiuto dato alle donne si reinveste nelle loro comunità, e i programmi di formazione professionale rendono le donne i principali soggetti della crescita economica. E riguardano la pace e la sicurezza: quando le donne diventano il bersaglio dei conflitti nel mondo, le società si sgretolano e si destabilizzano. Inoltre, i paesi che escludono maggiormente le donne dalla vita pubblica e cercano di limitare le loro libertà sono gli stessi in cui si sviluppa l’ideologia estremista. La condizione delle donne è un ottimo indicatore della salute economica e politica delle nazioni.

La questione femminile costituisce una componente fondamentale dei più importanti problemi che oggi dobbiamo affrontare a livello transnazionale, e dovrebbe costituire una priorità per ciascuno di noi, uomini e donne, nei movimenti di base come in quelli politici, nella vita politica come nella vita di tutti i giorni .   La violenza contro le donne è endemica nel mondo.  Porre fine a tutto ciò richiede la partecipazione di ognuno di noi, e richiede un ruolo attivo e chiaro degli uomini e dei leader religiosi di entrambi i sessi.  Gli Stati Uniti sostengono programmi in tutto il mondo per dar voce alle donne.

Nonostante l’impegno preso nel 1995 da così tanti paesi per porre fine a questa discriminazione che priva il mondo del talento di cui ha disperatamente bisogno, le donne costituiscono ancora la maggioranza della popolazione povera, malata, malnutrita e non istruita.  Alla maggioranza silenziosa del mondo, che sostiene l’eguaglianza delle donne, noi diciamo:  è ora di tradurre il sostegno in azione.

Ci auguriamo che presto la Giornata Internazionale della Donna diventi una celebrazione storica e retrospettiva del cammino delle donne per il raggiungimento dell’uguaglianza, quando cioè ogni giorno appartiene allo stesso modo a donne e uomini e ogni giorno è un bel giorno per i diritti umani.