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Ridefinire l’Afghanistan: i progressi attuali nella ricostruzione e nello sviluppo. Amici della Johns Hopkins University

Afghanistan

Afghanistan

Bologna, 20 aprile 2011

Grazie, Alberta.  È un piacere essere qui oggi.  Sono Fleur Cowan e sono il Vice Addetto Culturale dell’Ambasciata degli Stati Uniti in Italia.  Nel 2008-2009, ho avuto la grande opportunità di vivere e lavorare per un anno in Afghanistan come portavoce dell'Ambasciata USA a Kabul.  Molto brevemente, vorrei darvi alcuni miei cenni biografici;  lavoro da  9 anni nel Dipartimento di Stato, per il quale ho servito in Pakistan, in Sudan, ad Haiti e in Iraq.  Ho due Masters, uno in affari internazionali e l’altro in difesa e sicurezza.      

Vorrei iniziare mostrandovi alcune foto del territorio.  La foto in questa slide introduttiva  mostra le cime dell’Hindu Kush minore.  Le foto successive sono di Kabul, e possono darvi un’idea dell’altezza di queste montagne che circondano la capitale, dove ho vissuto.

Durante la mia permanenza, ero di base nell’ufficio stampa dell’Ambasciata degli Stati Uniti a Kabul, e viaggiavo spesso attraverso il paese con la stampa afghana e internazionale.  Conosco il dialetto afghano della lingua farsi, il dari, e questo mi ha aiutato a entrare meglio in contatto con i miei colleghi afghani.  Amo moltissimo questo splendido paese, il suo straordinario patrimonio culturale, la sua gente forte e fiera.

25 anni di guerra hanno devastato l’economia, le istituzioni e il popolo afghano.  Il Governo degli Stati Uniti, la NATO e i loro partner internazionali hanno unito le forze per sostenere il governo afghano con un impegno civile e militare, al fine di rendere sicuro e ricostruire il paese, e combattere il terrorismo.  I nostri amici italiani stanno dando un contributo fondamentale: non solo hanno messo a disposizione personale civile e militare, ma hanno anche sostenuto l’Afghanistan con 518 milioni di euro dal 2001 a oggi.  Teniamo in grande considerazione e rispettiamo molto il loro contributo.

Questa foto mostra degli operai al lavoro per ricostruire uno dei principali siti storici dell’Afghanistan – la cittadella di Herat, una parte importante del patrimonio culturale e dell’identità nazionale afghana.  La coalizione internazionale deve mettere le istituzioni afghane in condizione di guidare lo sviluppo e la ricostruzione, allo stesso modo in cui le stiamo aiutando a garantire sicurezza e servizi alla propria gente, in vista del definitivo passaggio di responsabilità del 2014.  A testimonianza dei progressi fatti nel campo della sicurezza, meno di un mese fa (il 22 marzo) il Presidente Hamid Karzai ha annunciato il passaggio di responsabilità per la sicurezza, dalla coalizione alle forze afghane, in quattro province e tre distretti del paese.  Gli stessi afghani hanno lavorato duramente per ricostruire il proprio paese attraverso la “Strategia Nazionale di Sviluppo per l’Afghanistan” e altri progetti.

Queste due foto mostrano ancora Kabul, una città attivissima e di nuovo popolata, e una delle sue splendide moschee restaurate.

Educazione e cultura

Sotto i talebani, le scuole contavano 900,000 ragazzi e nessuna ragazza iscritta.  Oggi, i bambini iscritti nelle scuole sono 7 milioni, e il 37% sono ragazze.  Certo, ci sono ancora delle sfide da affrontare (come potete vedere in questa foto, molti bambini vengono ancora mandati in giro a cercare tra i rifiuti o a badare agli animali delle famiglie, invece che a scuola) e i tassi di alfabetizzazione sono bassi – appena il 15% per le donne, e poco più per gli uomini.  Infatti, la NATO gestisce anche uno dei più grandi programmi di alfabetizzazione in Afghanistan, insegnando a circa 50,000 ufficiali di polizia e membri dell’esercito a leggere e scrivere, come parte del loro addestramento.

Ci sono circa 16 università in Afghanistan, che non riescono a soddisfare tutte le richieste di iscrizione.  L’agenzia USAID, la nostra agenzia per lo sviluppo, ha formato 52,000 insegnanti e stampato 97 milioni di libri di testo.  In alcune aree prive di scuole pubbliche, USAID ha ricavato quasi 4,000 aule per più di 52,000 studenti, il 65% dei quali ragazze. 

Questa foto mostra la scuola superiore per ragazzi Khushal Khan di Kabul.  È una scuola che ha ormai quasi 60 anni, ed è una delle migliori scuole superiori del paese.  Per migliorare le università, abbiamo formato e sponsorizzato professori afghani per programmi di dottorato e di studio all’estero.  Ci preoccupiamo anche di sostenere gli istituti tecnici e professionali che preparano i giovani e gli adulti afghani a lavorare nell’economia nazionale.

Inoltre, stiamo contribuendo a preservare il patrimonio culturale afghano finanziando il Museo Nazionale dell’Afghanistan e molti siti storici in tutto il paese, come la cittadella di cui vi ho parlato e i giardini di Bagh-e-Babur. 

Queste sono due foto dell’inaugurazione del nuovo museo, dove si puo’ ammirare il famoso cavallo che Alberta ha mostrato prima.   La foto successiva rappresenta degli alberi nei giardini di Bagh-e-Babur.  

Questa foto mostra la moschea di Shah Jahan e il suo giardino.  Questa Moschea e’ una delle più antiche di Kabul.  È stata costruita, credo, nel 1648.  Durante la guerra civile tra Hekmatyar e Massoud, la linea del fronte passava proprio per quest’area, e tutto il giardino e la tomba furono distrutti.  Negli ultimi 7 anni, gli Stati Uniti, le ambasciate tedesche e la Fondazione Aga Khan l’hanno quasi riportata al suo antico splendore.

La prossima foto mostra ancora la cittadella di Herat, e gli immensi progressi che sono stati fatti nel restaurare questa icona dell’identità nazionale.  Queste due foto raffigurano l'interno del cittadella.

Sanità
Qualunque indicatore di sviluppo si adotti, l’assistenza sanitaria rappresenta ancora una sfida in Afghanistan.  Una donna su 8 muore ancora di parto, e un bambino afghano su 5 muore prima dei 5 anni. Tuttavia, la situazione è molto migliorata.  Oggi, grazie al lavoro della coalizione, circa il 64% della popolazione ha accesso a qualche forma di assistenza sanitaria.  Nel 2000, questa percentuale era appena del 9%.  Il tasso di mortalità infantile è calato fino al 33%.  Il sostegno di USAID alla formazione delle ostetriche ha fatto in modo che il loro numero aumentasse da meno di 500 a più di 2700 in 8 anni.  A partire dal 2002, l’Afghanistan, uno degli unici 4 paesi al mondo in cui la poliomelite è una malattia endemica, ha raggiunto una percentuale di vaccinazione per i bambini al di sotto dei 5 anni pari al 90%. 

Questa foto mostra una donna di Herat portare il suo bambino in una clinica, e la successiva mostra degli uomini in attesa di fare un esame per delle protesi  all’ospedale ortopedico di Kabul.  Come probabilement saprete, ci sono tanti feriti ogni anno da mine.   Per molto tempo L’Afghanistan e’ stato intensamente minato, ma per fortuna ogni anno vengono bonificati sempre piu ettari di terreno.  L’Italia è un alleato prezioso nella costruzione di un ospedale regionale e di un ospedale pediatrico per i cittadini di Herat, e ha recentemente stanziato 5 miliardi di euro per  programmi di assistenza sanitaria a Kabul ed Herat. 

Questa foto mostra il “taglio del nastro” nel nuovo ospedale di Bamyan con il Governatore Habiba Sarabi.

Economia e media
Negli ultimi 6 anni, l’economia dell’Afghanistan è cresciuta di circa il 12% all’anno (questa foto mostra l’estensione della città di Kabul: la sua popolazione (che al momento raggiunge i due milioni e mezzo circa) sta crescendo rapidamente, quindi anche la sua estensione).  In alcuni settori c’è un vero e proprio boom, e gli afghani stanno lavorando alacremente per sfruttare le risorse naturali, come la ricchezza di minerali scoperta di recente.  Ci sono 5 compagnie di telefonia mobile che insieme hanno più di 13 milioni di utenti.  L’aviazione commerciale sta crescendo, così come i servizi bancari e finanziari. Kabul, Mazar, Kandahar, Herat e le altre città sono congestionate dal traffico e i mercati sono sempre affollatissimi. Stiamo aiutando l’Afghanistan a migliorare il sistema tributario e la normativa per gli investimenti nel settore privato, nonché a mettere il suo governo in condizione di gestire il sistema economico.  Sono stati erogati più di 70,000 prestiti ad aziende gestite da donne.

Il settore dei media privati si sta espandendo a velocità vertiginosa.

La prossima foto mostra una conferenza stampa dell’ex-Ambasciatore Ricciardone, ma vorrei che notaste i microfoni della stampa: ci sono 9 diversi media afghani soltanto a questo evento. Abbiamo contribuito a creare tre centri di formazione regionali per gli operatori della comunicazione. Abbiamo inoltre fornito assistenza a Salaam Watandar, un network nazionale di 43 stazioni radio, ma questa è solo una piccolissima parte del settore. Ci sono più di 25 stazioni televisive e 100 stazioni radio in tutto l’Afghanistan, con programmi come Know Your Rights (“Conosci i tuoi diritti”) e l’equivalente di Yes Prime Minister (“Sì, Signor Primo Ministro”).  Esiste anche una versione molto popolare di American Idol – Sitara Afghan. 

In questa foto ci sono l’Ambasciatore Eikenberry e due presentatori TV afghani, che parlano durante un notiziario televisivo afghano.

Infrastrutture ed energia
Le infrastrutture e l’energia sono cruciali per la crescita economica.  Prima vi ho presentato alcune delle sfide che stiamo affrontando in Afghanistan.

Questa foto mostra un altro aspetto di questo paese montagnoso, sebbene non sia così bella come i laghi di Band-i-Amir che Alberta vi ha mostrato precedentemente. Ora ci sono strade sicure che permettono agli agricoltori di portare più facilmente i loro prodotti al mercato, rafforzano  il commercio regionale e garantiscono accesso a sanità e istruzione. Il Governo degli Stati Uniti ha riparato più di 2,000 km di strada e, assieme ai partners internazionali, oltre l’83% delle superstrade regionali afghane, compresa la maggior parte della Ring Road, hanno ricollegato centri abitati nazionali e regionali.

Questa mappa mostra la Ring Road, la superstrada  a forma di anello. L’80% degli afghani abita entro 50 km dalla Ring Road. L’Italia è stata in prima linea nella costruzione di strade, come la superstrada Kabul-Bamyan, e quelle nella provincia di Herat.

Questa foto mostra una delle arterie principali di Kabul che costeggia il fiume, e una fila di persone che portano beni al mercato centrale di Kabul.

Per quanto riguarda l’elettricità, gli Stati Uniti e altri donatori hanno portato l’afflusso di energia elettrica a due miliardi di kWh nel 2009 e prevedono di raddoppiarlo entro il 2014.  USAID ha costruito la centrale elettrica di Kabul, che fornisce energia di riserva a 600,000 afghani a Kabul, e ha altri progetti energetici nel Sud e nell’Est del paese. Abbiamo inoltre sostenuto il Governo afghano nella negoziazione di accordi con l’Uzbekistan, il Tagikistan e il Turkmenistan per l’importazione di energia elettrica a basso costo.  Più accesso all’elettricità significa aria più pulita. 

Come potete vedere in questa foto, molti afghani continuano a bruciare carbone, legno e gomme per cucinare e per riscaldare le loro case.

Agricoltura
Sia noi che gli italiani poniamo particolare attenzione allo sviluppo dell’agricoltura, sia per scoraggiare la coltivazione del papavero, sia per offrire mezzi di sussistenza sostenibili ad ampi strati della popolazione.

Questa foto mostra campi verdi coltivati lungo i sobborghi di Herat. USAID collabora con gli agricoltori per aumentare la produzione agricola e fornire loro delle opportunità di mercato.  Una migliore gestione dell’acqua ha portato a una maggiore irrigazione di terreno scarsamente arabile. Incoraggiamo anche il settore privato ad ampliare l’accesso di agricoltori afghani verso tecnologie avanzate, sementi di alta qualità, fertilizzanti e servizi finanziari.

Le prossime due foto mostrano le periferie di Kabul con i nuovi sistemi di irrigazione per i campi. Qui abbiamo una foto di melograni al mercato di Herat e una del raccolto a Bamian.  Nell’ovest del paese l’Italia contribuisce a insegnare agli agricoltori come coltivare lo zafferano e sostiene altre iniziative per lo sviluppo agricolo. Molti ignorano che prima della guerra civile l’Afghanistan era rinomato per la coltivazione di uva, melegrane, olive, albicocche, ciliegie, mandorle e noci.  Il paese aveva un fiorente settore agricolo, e vorremmo aiutare gli afghani a risollevarlo.

Antidroga
I nostri programmi antidroga, realizzati in collaborazione con i nostri partner internazionali, sostengono gli sforzi antidroga del Governo afghano.  La strategia degli Stati Uniti mira a colpire i narcotrafficanti e i signori della droga, e pone l’attenzione sull’agricoltura, sul divieto di coltivazione, sulla riduzione della domanda (attraverso programmi di disintossicazione), sull’informazione e sul principio di legalità. 

Nel 2010, 20 delle 34 provincie dell’Afghanistan sono state dichiarate libere dall’oppio dall’Ufficio delle Nazioni Unite per il Controllo della Droga e del Crimine (UNODC).  I programmi congiunti con i Ministeri afghani dell’Antidroga, della Giustizia e degli Interni operano in tutto il paese, con una particolare attenzione alle provincie maggiori produttrici di oppio. 

Per esempio, un programma speciale, l’iniziativa Good Performer, ha assegnato 25,7 milioni di dollari a 27 delle 34 province afghane che sono state dichiarate libere dall’oppio, che hanno ridotto la coltivazione di papavero di oltre il 10%, o che hanno dimostrato altri importanti progressi nelle azioni antidroga nel 2010. 

Queste foto mostrano programmi di addestramento della polizia afghana e una cerimonia di investitura dei nuovi cadetti.

Sosteniamo la Polizia antidroga afghana e la squadra speciale di giustizia penale del Ministero della Giustizia, dove vengono indagati, perseguiti penalmente e giudicati i casi di crimini legati alla droga. Muovendoci nell’ambito della cultura e delle tradizioni afghane, abbiamo addestrato oltre 500 mullah a ad affrontare i problemi della  tossicodipendenza e a condurre la shura (La shura e’ una riunione molto tradizionale che costituisce la base della democrazia afghana)  sui pericoli derivanti dal consumo, dalla produzione e dal traffico di droga. 

Quelle foto mostrano un falo’ che distrugge le droghe.

Governance
Credo che un’idea di quanto sia progredito il paese ce la possano dare le prime elezioni controllate dagli afghani, che hanno avuto luogo quando sono stata in Afghanistan nel 2009, e le storiche elezioni parlamentari del settembre 2010.  Nonostante queste elezioni non siano state prive di problemi, hanno costituito un importante passo sulla strada verso una democrazia stabile. 

Circa 400 donne si sono candidate per le elezioni alla Camera Bassa nel 2010 e 69 hanno conquistato un seggio.  Le donne sono presenti anche in altre aree del governo. 

Questa foto mostra i diplomati di una delle prime classi di donne ufficiali di polizia.  La foto successiva mostra invece un gruppo di soldati e ufficiali afghani, e al centro l’unico generale afghano donna, Khotol Mohamadzai con il distintivo rosso e giallo sul cappello.

Stiamo aiutando gli afghani a migliorare la loro capacità di governare attraverso corsi di formazione e altre forme di supporto alle istituzioni elettorali indipendenti e a un parlamento sempre più indipendente.
Oltre 16,000 funzionari pubblici hanno beneficiato di una formazione generale, e abbiamo contribuito a sviluppare una rete nazionale di 10 Centri di Supporto alla Società Civile per 247 organizzazioni afghane della società civile.

Per quanto concerne lo Stato di Diritto e l’anticorruzione, USAID ha sperimentato un programma innovativo che mette in relazione il settore della giustizia con i tradizionali meccanismi comunitari di risoluzione delle controversie.  Il programma ha legittimato gli antichi network e aiutato le comunità a risolvere delle controversie in quattro distretti. Abbiamo inoltre lanciato delle nuove iniziative per rafforzare il sistema di giustizia e quello delle istituzioni di sorveglianza.  Il 60% dei magistrati è stato formato attraverso programmi USAID. 

Questa foto viene da Paktikya e mostra un gruppo di ufficiali afghani e americani, riuniti per affrontare i problemi di quella provincia.

Mi rendo conto di fornire diversi dettagli, ma molte di queste cose sono state effettivamente realizzate dal 2001 in poi.  Ci attendono ancora molte sfide, e i Talebani ed elementi di Al Qaeda vorrebbero usare la violenza per rovesciare queste conquiste e riportare l’Afghanistan nel caos e nell’anarchia.  Sono lieta di poter dire che restiamo al fianco dei nostri amici e colleghi afghani per proteggere i successi da loro ottenuti, e gli Stati Uniti, l’Italia, la NATO e i nostri partner internazionali continuano il loro impegno a sostegno del popolo afghano. 

E per concludere una vista finale di Kabul...

Grazie.